Incontro “Le malattie della mammella”

Il giorno 5 giugno 2017 si terrà a Melegnano presso la Sala degli Arazzi del Castello Mediceo un incontro dal titolo”Le malattie della mammella: conoscere per vincere”.

La serata toccherà temi di grande interesse come l’alimentazione e lo stile di vita nella prevenzione, l’iter diagnostico-terapeutico dalla A alla Z.

Vi sarà inoltre una tavola rotonda conclusiva sul caso Angelina Jolie e di come questo abbia influenzato le scelte di molte donne nonchè la pratica medica.

Allego una copia del programma per tutti coloro che volessero partecipare.

palpebra cadente

Ptosi palpebrale (palpebra cadente) – come intervenire

La ptosi palpebrale è un disturbo diffuso e spesso non diagnosticato. Si tratta di un abbassamento della palpebra superiore. Tale disturbo può essere dovuto a diverse cause e può costituire un problema importante nella vita quotidiana, producendo un affaticamento dello sguardo e una riduzione del campo visivo, considerevole nei casi più gravi.

La ptosi palpebrale riconosce diverse cause, le più comuni sono le ptosi da dermatocalasi, le ptosi involuzionali, ptosi miogene e ptosi neurogene.

Dermatocalasi

E’ la situazione più frequente: si tratta di una ptosi causata da un eccesso di pelle a livello della palpebra superiore. Questo eccesso “appesantisce” letteralmente la palpebra producendone un abbassamento. Può essere trattata attraverso una procedura utilizzata anche per fini estetici, detta blefaroplastica.

Ptosi involuzionale – aponeurotica

Si tratta di un tipo di ptosi estremamente frequente con l’avanzare dell’età. E’ causata da una lassità dei tessuti che produce un disinserimento del muscolo che normalmente eleva la palpebra superiore e/o da un suo “allungamento”. Il trattamento di questa ptosi palpebrale si basa sulla correzione di questo difetto tramite il reinserimento del muscolo nella corretta posizione o attraverso una plicatura.

Ptosi palpebrale miogena

Si tratta di difetti della funzionalità del muscolo. Tra queste rientrano le ptosi congenite. Il trattamento viene deciso in base alla precisa causa della ptosi e al grado del difetto. Le procedure vanno dalla semplice plicatura alla sospensione della palpebra al muscolo frontale.
Va segnalata inoltre una nuova tecnica, detta “sling frontale”, grazie alla quale è possibile correggere i casi più gravi sospendendo la palpebra superiore con una piccola porzione di muscolo frontale isolata a questo scopo.

Ptosi palpebrale neurogena

Sono dovute ad un difetto dell’innervazione del muscolo elevatore. Un difetto curioso è la sincinesia di Marcus Gunn, fenomeno che consiste nell’elevazione involontaria della palpebra durante i movimenti della mandibola. Il trattamento è variabile e dipende dal grado di ptosi

Cosa fare in caso di ptosi palpebrale

La ptosi palpebrale necessita di un trattamento chirurgico specialistico. E’ necessaria la visita di chirurgia plastica per stabilire il tipo di ptosi, il grado ed elaborare un corretto iter diagnostico-terapeutico.

Come perdere peso in modo corretto

Perdere peso, dimagrire, mettersi in forma, sono questi gli obiettivi più comuni prima dell’estate. Ma come fare per raggiungere il risultato? e soprattutto per mantenere poi il peso raggiunto?

Non sempre la risposta è semplice e molto spesso ci si affida al fai da te. Raramente questa è la soluzione migliore in quanto si adottano comportamenti alimentari scorretti, inefficaci o, peggio, dannosi. Il risultato che si può ottenere spesso è momentaneo e non consente un calo di peso duraturo e un mantenimento del giusto equilibrio tra massa grassa e massa magra. Ecco perchè affidarsi all’aiuto di un esperto nutrizionista.

Ci sono procedure o interventi per dimagrire?

Si, si tratta di interventi di chirurgia bariatrica che limitano la capacità di ingerire il cibo o ne limitano l’assorbimento del tratto gastro-intestinale. L’indicazione a questi interventi è specialistica ed è generalmente riservata ai casi di obesità patologica.

Esistono procedure di chirurgia plastica estetica finalizzate ad ottenere un dimagrimento?

No, non esistono procedure di chirurgia Plastica per dimagrire. Esistono tuttavia interventi per rimodellare, come ad esempio la liposcultura, indicati per rimuovere selettivamente depositi adiposi resistenti a dieta o esercizio fisico o per rimodellare il profilo di una o più regioni corporee. Tuttavia non è una procedura finalizzata alla perdita di peso.

Esistono procedure di chirurgia plastica per trattare una regione corporea dove la pelle è “lassa”, piena di strie e anelastica?

Esistono procedure di chirurgia plastica finalizzate a rimodellare intere regioni corporee eliminando la pelle in eccesso. Questi interventi sono l’addominoplastica, la torsoplastica, il lifting cosce e il lifting braccia. Queste procedure donano nuova tensione alle diverse regioni corporee, ripristinando un profilo armonico e giovanile. L’esito cicatriziale è variabile a seconda della gravità del quadro e va valutato accuratamente durante la visita.

Questi interventi sono adatti anche a trattare gli esiti dell’obesità?

Un calo di peso lascia spesso una pelle lassa e, nei casi più gravi, la presenza di pliche adipocutanee. Le regioni più colpite sono l’addome, i fianchi, il dorso, la regione dell’interno cosce, le braccia. Gli interventi di addominoplastica, torsoplastica, lifting cosce e lifting braccia possono essere applicati anche in questi casi, una volta che è stato ultimato il percorso di dimagrimento.

Quindi quali sono i consigli dimagrire in modo corretto?

Innanzitutto rivolgersi ad un nutrizionista esperto che sappia bilanciare la dieta sulle caratteristiche del paziente. Il calo deve essere graduale e duraturo. L’esercizio fisico è importante per mantenere tonici ed elastici i tessuti.

In definitiva

L’intervento chirurgico va riservato a coloro che hanno raggiunto un peso adeguato e intendono rimodellare e/o migliorare una regione del corpo.

fat grafting cells

Cellule staminali e ringiovanimento del volto – il nanofat graft

 

Il lipofilling (o innesto di tessuto adiposo) ha assunto negli ultimi anni sempre più rilevanza in chirurgia plastica e medicina rigenerativa per le sue proprietà riempitive (filler) e il suo ruolo biologico, in grado di migliorare l’aspetto di cicatrici, la texture e l’elasticità cutanea 1.

Le proprietà rigenerative del tessuto adiposo sono riconducibili alla cosiddetta “frazione stromale” ovvero a cellule pluripotenti che possiedono un potenziale rigenerativo paragonabile a quello delle cellule staminali.

E’ stato recentemente dimostrato che un preparato ad alta concentrazione di “frazione staminale” può essere isolato dal tessuto adiposo con un apposito sistema di separazione basato sulla micro-filtrazione. Questa tecnica è stata denominata “nanofat graft” ².

Il preparato così ottenuto è estremamente fluido e contiene una bassissima concentrazione di cellule adipose (a differenza del lipofilling) mentre contiene un’alta concentrazione di cellule pluripotenti adipose, con proprietà rigenerative simili a quelle delle cellule staminali.

Il nanofat graft è stato impiegato con successo anche in chirurgia estetica, in particolare per il trattamento di rughe superficiali, occhiaie permanenti e cicatrici.

 

Rughe superficiali

 

Il trattamento delle rughe superficiali richiede particolari filler a bassa densità. Il rischio di questa procedura è di ottenere dei cordoni di filler palpabili e di non dare un risultato soddisfacente. Spesso infatti le rughe superficiali sono l’espressione di una perdita di elasticità di un’intera regione cutanea.

Il nanofat graft agisce non tanto da riempitivo quanto da rivitalizzante biologico, per la sua alta concentrazione di fattori di crescita e la presenza di cellule adipose pluripotenti.

E’ indicato per le rughe fini in regione temporale, frontale, glabellare e periorale.

 

Occhiaie: quali è possibile trattare con il nanofat graft

 

Le occhiaie sono spesso una manifestazione della stanchezza e dello stress, ma non sempre vanno incontro a naturale risoluzione. Nella maggior parte dei casi si tratta di occhiaie legate ad una palpebra gonfia, caratterizzata dalla lassità cutanea e dalla discesa della componente adiposa. Questo quadro si può giovare di una blefaroplastica.

Tuttavia in alcuni casi, più rari, l’occhiaia appare possedere una pigmentazione più scura, perenne e la palpebra acquista un aspetto “scavato” e stanco.

La correzione della pigmentazione di questa regione è una questione delicata. Filler a base di acido ialuronico, sebbene possano funzionare da “riempitivo” non sempre sono adatti a ripristinare il volume di questa regione per il rischio di essere visibili (per la formazione di noduli o cordoni). Il filler non è tuttavia in grado di agire sulla pigmentazione scura di queste occhiaie e spesso può peggiorarla.

Il nanofat graft è in grado di agire selettivamente sul pigmento delle occhiaie, dando un efficace miglioramento già dopo un trattamento. Agisce inoltre migliorando la qualità della pelle palpebrale, conferendo un aspetto più giovane e riposato.

 

Il trattamento delle cicatrici con il nanofat graft

 

Il trattamento delle cicatrici con il lipofilling è un argomento che è già stato ampiamente trattato. Tuttavia il nanofat graft costituisce una tecnica innovativa per l’alta concentrazione di cellule adipose pluripotenti che consente un rimodellamento biologico importante della cicatrice o area cicatriziale.

 

Bibliografia

1 Vaienti L, Gazzola R. Perineural Fat Grafting for the Management of Neuromas and Pain Syndrome. In Structural Fat Grafting II ed. Coleman.

2 Tonnard P, Verpaele A, Peeters G, Hamdi M, Cornelissen M, Declercq H.Nanofat grafting: basic research and clinical applications. Plast Reconstr Surg. 2013 Oct;132(4):1017-26