Tumori della pelle – come riconoscerli, come trattarli

Ho voluto dedicare questo articolo ad una patologia molto comune ma anche poco trattata: i tumori della pelle di origine non melanocitaria (cosiddetti nonmelanoma skin cancers o NMSCs), detti anche in gergo “epiteliomi”. Si tratta infatti di una patologia che colpisce ben un individuo su cinque nel corso della vita e con un grosso impatto sociale.

I principali istotipi sono il carcinoma basocellulare (detto in gergo “basalioma”) e il carcinoma spinocellulare o squamocellulare (in gergo “spinalioma”).

Il carcinoma basocellulare è quattro volte più comune del carcinoma spinocellulare. Si tratta di un tumore che origina dai cheratinociti dello strato basale dell’epidermide. E’ un tumore che tende a diffondere localmente. Le metastasi sono infatti estremamente rare, la diffusione è dovuta all’invasione dei tessuti circostanti.

Il carcinoma spinocellulare, più aggressivo del carcinoma basocellulare, è il secondo tumore cutaneo più comune. Alcune lesioni come la cheratosi attinica, il cheratoacantoma e la leucoplachia sono considerate precursori del tumore spinocellulare.

Sebbene il carcinoma spinocellulare abbia una diffusione prevalentemente locale, la diffusione linfonodale e la metastatizzazione sono più probabili del caricnoma basocellulare.

Come riconoscerli

I tumori della pelle si possono manifestare inizialmente come chiazze eritematose, con fini capillari. In altri casi si possono manifestare come una piccola area crostosa che sembra inizialmente regredire e successivamente riformarsi.

In altri casi possono apparire come piccole ulcere a margini irregolari o ancora come lesioni rilevate e crostose.

Cosa fare se riconosco questi segni

La cosa più importante in questi casi è rivolgersi ad uno specialista dermatologo o chirurgo plastico che vi sapranno consigliare e indirizzare nel modo corretto. L’aspetto clinico è spesso patognomonico. In caso di lesioni di aspetto dubbio, di dimensioni che richiedano un intervento chirurgico maggiore o qualora localizzate in distretti esteticamente sensibili (ad esempio il volto) può rendersi necessaria una biopsia della lesione per una conferma diagnostica.

Come si trattano

Il trattamento dei tumori cutanei è prettamente chirurgico. L’asportazione chirurgica infatti è curativa infatti nel 95% dei casi. Il chirurgo plastico ha un ruolo fondamentale nell’asportazione del tumore e nella successiva ricostruzione. Questi due passaggi sono strettamente collegati e dipendenti l’uno dall’altro: una buona tecnica ricostruttiva, bagaglio del chirurgo plastico, è in grado di garantire una copertura adeguata alle necessità demolitive che ciascun tumore richiede. La valenza estetica della ricostruzione inoltre è altrettanto importante nel garantire la soluzione esteticamente più valida in distretti sensibili come il volto.

La prevenzione dei tumori cutanei: il controllo dei nei

Desidero dedicare questo primo articolo ad un aspetto fondamentale per la prevenzione del melanoma maligno: il controllo dei nei.

Cosa sono i nei

I nei sono delle neoformazioni cutanee estremamente comuni. La maggior parte della popolazione adulta ha infatti un numero di nevi compreso tra 10 e 40. La loro insorgenza avviene durante l’infanzia e possono andare incontro a modificazioni o regressione durante la vita.
Il neo è causato da una proliferazione localizzata di melanociti, ovvero di quelle cellule che producono il pigmento cutaneo, la melanina.
Vi sono diverse tipologie di nevi, caratterizzate da una diversa architettura e manifestazione clinica. Le più comuni sono: nevi giunzionali, nevi composti, nevi dermici e nevi congeniti.

La maggior parte dei nei non è pericolosa. In una ridotta percentuale di casi è tuttavia possibile che il neo vada incontro ad una trasformazione maligna. Secondo l’American Cancer Society, questo rischio nel corso della vita dell’individuo si attesta al 2,5% per i soggetti di carnagione bianca, allo 0,1% per i neri e allo 0,5% per la carnagione mediterranea. L’età media di insorgenza è di 63 anni anche se è comune anche in soggetti sotto i 30 anni.

 

Quali sono i fattori di rischio

I fattori di rischio principali diversi e si possono così riassumere:

  • familiarità
  • fenotipo cutaneo molto chiaro
  • posizione geografica (elevate altitudini nonchè basse latitudini hanno un’esposizione ai raggi UV maggiori)
  • sesso: il genere femminile ha un rischio minore e una prognosi migliore.
  • etnia: quella africana ha un’incidenza inferiore. Tuttavia, dato il colore della pelle, la diagnosi è più tardiva e la prognosi peggiore
  • esposizione UV. Più che una prolungata esposizione, il fattore di rischio principale è costituito dalle ustioni solari in giovane età.

 

Come riconoscere quelli a rischio

Riconoscere un neo a rischio è possibile osservando alcune caratteristiche che si possono così riassumere:

  • Asimmetria: ovvero un neo con una morfologia differente delle due metà
  • Bordi: quando i bordi sono raggiati, sfumati o irregolari
  • Colore: il colore complessivo dipende dal tipo di neo. In questo caso bisogna osservare una differente pigmentazione all’interno del neo (ad esempio la presenza di un’area più scura)
  • Diametro: un neo con diametro maggiore di 0,5-1 cm ha un rischio maggiore di degenerare
  • Evoluzione: parametro fondamentale nella valutazione. Un neo che cambia forma o dimensione in breve tempo è senz’altro meritevole di osservazione specialistica

Il neo con una o più di queste caratteristiche va subito portato all’osservazione dello specialista. Il dermatologo è la figura di riferimento per la valutazione delle neoformazioni cutanee.
E’ buona norma, a prescindere dalla presenza di nei sospetti, una visita dermatologica annuale per lo studio dei nei in tutti i distretti corporei.

 

Quando un neo va asportato

Una volta individuato un neo a rischio, è necessario procedere alla sua asportazione con tecnica chirurgica. L’intervento può essere effettuato in anestesia locale. La cicatrice che residua è permanente, lunga 2 volte la neoformazione.

 

Perchè il Chirurgo Plastico

Il Chirurgo Plastico è in grado di fornire la soluzione esteticamente più adatta ad ogni esigenza, mimetizzando la cicatrice all’interno di una piega, una ruga e utilizzando tecniche di sutura finalizzate a migliorare l’aspetto estetico di una cicatrice.
Inoltre, in caso di nevi di dimensioni sopra il centimetro e in aree corporee sensibili (ad esempio il volto), il Chirurgo Plastico potrà fornirvi una ricostruzione estetica, per minimizzare distorsioni e cicatrici (una cosiddetta “plastica”).