Desidero dedicare questo primo articolo ad un aspetto fondamentale per la prevenzione del melanoma maligno: il controllo dei nei.

Cosa sono i nei

I nei sono delle neoformazioni cutanee estremamente comuni. La maggior parte della popolazione adulta ha infatti un numero di nevi compreso tra 10 e 40. La loro insorgenza avviene durante l’infanzia e possono andare incontro a modificazioni o regressione durante la vita.
Il neo è causato da una proliferazione localizzata di melanociti, ovvero di quelle cellule che producono il pigmento cutaneo, la melanina.
Vi sono diverse tipologie di nevi, caratterizzate da una diversa architettura e manifestazione clinica. Le più comuni sono: nevi giunzionali, nevi composti, nevi dermici e nevi congeniti.

La maggior parte dei nei non è pericolosa. In una ridotta percentuale di casi è tuttavia possibile che il neo vada incontro ad una trasformazione maligna. Secondo l’American Cancer Society, questo rischio nel corso della vita dell’individuo si attesta al 2,5% per i soggetti di carnagione bianca, allo 0,1% per i neri e allo 0,5% per la carnagione mediterranea. L’età media di insorgenza è di 63 anni anche se è comune anche in soggetti sotto i 30 anni.

 

Quali sono i fattori di rischio

I fattori di rischio principali diversi e si possono così riassumere:

  • familiarità
  • fenotipo cutaneo molto chiaro
  • posizione geografica (elevate altitudini nonchè basse latitudini hanno un’esposizione ai raggi UV maggiori)
  • sesso: il genere femminile ha un rischio minore e una prognosi migliore.
  • etnia: quella africana ha un’incidenza inferiore. Tuttavia, dato il colore della pelle, la diagnosi è più tardiva e la prognosi peggiore
  • esposizione UV. Più che una prolungata esposizione, il fattore di rischio principale è costituito dalle ustioni solari in giovane età.

 

Come riconoscere quelli a rischio

Riconoscere un neo a rischio è possibile osservando alcune caratteristiche che si possono così riassumere:

  • Asimmetria: ovvero un neo con una morfologia differente delle due metà
  • Bordi: quando i bordi sono raggiati, sfumati o irregolari
  • Colore: il colore complessivo dipende dal tipo di neo. In questo caso bisogna osservare una differente pigmentazione all’interno del neo (ad esempio la presenza di un’area più scura)
  • Diametro: un neo con diametro maggiore di 0,5-1 cm ha un rischio maggiore di degenerare
  • Evoluzione: parametro fondamentale nella valutazione. Un neo che cambia forma o dimensione in breve tempo è senz’altro meritevole di osservazione specialistica

Il neo con una o più di queste caratteristiche va subito portato all’osservazione dello specialista. Il dermatologo è la figura di riferimento per la valutazione delle neoformazioni cutanee.
E’ buona norma, a prescindere dalla presenza di nei sospetti, una visita dermatologica annuale per lo studio dei nei in tutti i distretti corporei.

 

Quando un neo va asportato

Una volta individuato un neo a rischio, è necessario procedere alla sua asportazione con tecnica chirurgica. L’intervento può essere effettuato in anestesia locale. La cicatrice che residua è permanente, lunga 2 volte la neoformazione.

 

Perchè il Chirurgo Plastico

Il Chirurgo Plastico è in grado di fornire la soluzione esteticamente più adatta ad ogni esigenza, mimetizzando la cicatrice all’interno di una piega, una ruga e utilizzando tecniche di sutura finalizzate a migliorare l’aspetto estetico di una cicatrice.
Inoltre, in caso di nevi di dimensioni sopra il centimetro e in aree corporee sensibili (ad esempio il volto), il Chirurgo Plastico potrà fornirvi una ricostruzione estetica, per minimizzare distorsioni e cicatrici (una cosiddetta “plastica”).

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