L’invecchiamento del volto produce una “discesa” dei tessuti verso il basso, con l’inasprirsi di rughe e solchi. La regione zigomatica tende a svuotarsi e il volto assume un aspetto più “scavato”.
La tecnica del lifting del Dott. Gazzola è in grado di contrastare i segni dell’invecchiamento e ripristinare i volumi corretti con un risultato naturale e tempi di recupero ridotti.
Quali sono le alternative all’intervento?
I filler a base di acido ialuronico sono in grado di ripristinare parzialmente il volume perduto (nella regione zigomatica) e riempire in parte le rughe e i solchi. Tuttavia questo effetto riempitivo in molti casi può peggiorare la situazione accentuando il fenomeno di “discesa” dei tessuti.
I fili di sospensione hanno avuto un’ampia diffusione negli ultimi anni e sono in grado di “liftare” per un tempo molto limitato i tessuti verso l’alto. Questo approccio non elimina l’eccesso cutaneo e non agisce sui volumi.
La radiofrequenza e i laser hanno il merito di riuscire a trattare la lassità cutanea, tuttavia hanno un effetto visibile quando l’eccesso cutaneo è lieve e i tessuti mantengono una discreta elasticità.
Il lifting verticale è la procedura più adatta quando si voglia donare una nuova vita al volto, eliminare l’eccesso cutaneo e contrastare gli effetti della gravità.
L’intervento si è evoluto negli ultimi anni con nuove tecniche per avere un effetto più naturale, ridotta invasività e migliore stabilità del risultato.
La tecnica che preferisco è quella del MACS lift associata al lipofilling dell’area zigomatica e malare per ripristinare il volume deficitario.
Come avviene l’intervento
Il MACS lift (acronimo di Minimal Access Cranial Suspension) rappresenta l’evoluzione del lifting tradizionale. Le novità rispetto a quest’ultimo sono la ridotta cicatrice e l’utilizzo di particolari suture che servono a ritensionare la cute del volto e i tessuti profondi con un effetto assolutamente naturale e duraturo.
Il Dott. Gazzola ha evoluto la sua personale tecnica di lifting verticale in associazione al lipofilling. Questa tecnica consente di avere un risultato di grande effetto e tempi di recupero di ridotti. Le particolarità di questo trattamento sono le seguenti:
- l’eccesso cutaneo viene eliminato con uno scollamento ridotto rispetto al lifting tradizionale. Questo significa un tempo di guarigione inferiore e un tempo di recupero estremamente ridotto
- la cicatrice del lifting verticale è estremamente ridotta rispetto a quella del lifting tradizionale
- una particolare tecnica di ancoraggio dei tessuti profondi garantiscono una maggiore tenuta del risultato nel tempo.
- L’utilizzo di fili di sospensione profondi sono in grado di ripristinare la corretta tensione dei tessuti. In particolare la sospensione viene effettuata a livello dell’angolo della mandibola (per ripristinarne il profilo) e a livello della regione zigomatica-malare.
- L’effetto finale è estremamente naturale e non produce un aspetto “stirato” tipico del lifting tradizionale. Il lifting verticale infatti agisce in senso opposto alla gravità e non “tira” la cute orizzontalmente
L’asso nella manica contro l’invecchiamento: il lipofilling
L’invecchiamento produce oltre ad una “discesa” dei tessuti, anche una perdita di volume nella regione zigomatica e malare conferendo un aspetto svuotato. Per questa ragione spesso viene abbinato alla procedura il lipofilling. Il tessuto adiposo viene prelevato dal paziente stesso e con una tecnica particolare, denominata nano-fat grafting, il tessuto adiposo viene processato e iniettato in maniera selettiva nelle aree del volto che ne hanno più bisogno. Questa procedura non ripristina solo il volume ma dona nuova vita alla pelle del volto grazie ai fattori di crescita e alle cellule staminali multipotenti contenuti nel grasso trapiantato (Adipose Derived Stem Cells).
Post-operatorio e risultati
L’intervento viene eseguito in anestesia generale ed è richiesta una notte di degenza. Il dolore dell’intervento è minimo e controllabile attraverso un’appropriata terapia anti-dolorifica.
Il risultato dell’intervento è visibile fin da subito. Dopo due settimane è possibile già rimuovere le medicazioni. E’ necessaria una sospensione dell’attività sportiva o attività fisica intensa per 4 settimane.
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