Filler a base di acido Jaluronico

I “filler” sono sostanze la cui funzione è quella di “riempire” (dall’inglese "to fill"). Le applicazioni sono le più svariate: riempire un solco, una ruga, donare volume ad una determinata regione o semplicemente distendere la cute conferendo un effetto simile a quello di un lifting di grado lieve.
Possono essere anche usati per ridare una “pienezza” e un contorno giovanile al volto. Un esempio calzante è quello della regione zigomatica che con l’età tende a diventare meno pronunciata e lo sguardo appare meno intenso, più stanco, più flebile. Un semplice filler in questo caso è in grado di ridefinire un armonico profilo zigomatico, migliorando l’aspetto generale del viso,  ridefinendo lo sguardo e il sorriso.
L’applicazione  è molto ampia. Basti pensare che con questo trattamento è possibile ridare volume ad un’intera area del volto, generando una distensione simile a quella di un lifting.
Le applicazioni non si fermano qui: nel volto ad esempio può essere utilizzato per donare volume alle labbra. Se usati con discrezione, i filler possono così creare un labbro ricco, dai contorni gradevoli, non esagerato ma dall’aspetto naturale e armonico.
Il filler è lo strumento ideale per raggiungere questo risultato in breve tempo, con un semplice trattamento in ambulatorio.

 

Alcune tipologie

Si possono distinguere in filler riassorbibili e non riassorbibili. Tra i primi si annoverano quelli a base di acido ialuronico, tra i secondi materiali come l’idrossiapatite. Generalmente preferisco impiegare filler riassorbibili, a base di acido jaluronico. Tali filler infatti sono perfettamente biocompatibili, hanno pochissimi effetti collaterali e si riassorbono lentamente, in un periodo di diversi mesi. Perché li preferisco ai filler non riassorbili: questi ultimi possono dare un maggior numero di reazioni allergiche e/o infiammatorie, possono essere soggetti a infezione nel corso del loro impianto e possono dare luogo ad ascessi. Il filler a base di acido jaluronico invece viene completamente riassorbito e non presenta problemi di questo tipo.
Inoltre per quanto riguarda quelli riassorbibili a base di acido Jaluronico vi è una maggiore sicurezza di impiego, data da anni di utilizzo e scarsissimi effetti collaterali segnalati in letteratura scientifica.

 

Un filler permanente d’eccezione: il tessuto adiposo

La principale alternativa al filler a base di acido Jaluronico è il tessuto adiposo. Questo viene  prelevato dal paziente stesso con una tecnica analoga a quella di una normale liposuzione. Il grasso viene quindi processato in modo da purificare le cellule adipose.
Il tessuto adiposo così “purificato” viene quindi iniettato in maniera analoga a quello dei filler riassorbibili. In un primo tempo si può assistere al riassorbimento parziale del volume iniettato perché non tutte le cellule adipose trapiantate sopravvivono. Tuttavia circa il 60-80% del volume rimane in modo permanente.
Questo trattamento è di incredibile importanza in quanto questo tessuto non dà luogo ad una serie di complicanze legate alla presenza di un corpo estraneo (infezione, ascesso, reazione infiammatoria, reazione allergica) essendo prelevato dal paziente stesso. E’ stato dimostrato inoltre che il tessuto adiposo è in grado di migliorare la texture della cute sovrastante, comprese aree cicatriziali o il semplice invecchiamento cutaneo.
Naturalmente la sua applicazione va valutata caso per caso, in quanto necessita di un intervento di prelievo che non può essere svolto ambulatorialmente.