La chirurgia dermatologica include tutte quelle le procedure ambulatoriali di interesse dermatologico, in particolare:

  • Asportazione di nei
  • Asportazione di tumori cutanei
  • Asportazione di cisti
  • Asportazione di lipomi
  • Asportazione di neoformazioni vascolari

 

Come avviene la procedura

 

L'intervento viene eseguito in anestesia locale. Generalmente sono necessari pochi millilitri di anestetico per l'asportazione di una neoformazione cutanea. L'anestetico a queste dosi non ha effetti sull'organismo e le reazioni allergiche sono estremamente rare. L'effetto degli anestetici impiegati in questo genere di interventi dura le 2-6 ore a seconda della sostanza impiegata e fornisce quindi una buona copertura analgesica nel periodo post-operatorio. Al termine dell'effetto dell'anestetico il dolore della regione operata è minimo, assimilabile ad un piccolo fastidio. In questo caso è sufficiente l'assunzione di un analgesico di uso comune (come paracetamolo o nimsulide) per un elevato comfort post-operatorio.

L'intervento ha una durata di pochi minuti, generalmente 10-20 minuti a seconda della procedura effettuata, dell'area anatomica e dall'estensione della neoformazione.

In caso di neoformazioni di dimensioni ridotte, dopo l'asportazione viene effettuata una sutura diretta dei margini della ferita. In questo caso la lunghezza della cicatrice è di 2-2,5 volte la lunghezza della neoformazione asportata. In caso invece non sia possibile effettuare una chiusura diretta dei margini di ferita, è possibile effettuare una "plastica" dell'area. Questa consiste nell'esecuzione di lembi locali o di un innesto. Le modalità dell'intervento vanno comunque decise caso per caso.

 

La guarigione

 

In condizioni ottimali la cicatrizzazione avviene in due settimane, ad eccezione del volto, dove generalmente è richiesta una settimana e a livello dell'arto inferiore, dove talora le ferite possono richiedere tre settimane. È possibile riprendere l'attività sportiva dopo 21 giorni salvo complicanze. Il consolidamento della cicatrice tuttavia richiede molto tempo, generalmente un anno. In questo lasso di tempo la ferita tenderà a schiarirsi ed assumere la sua forma definitiva. È di fondamentale importanza mantenere una fotoprotezione completa della ferita per 9 mesi dall'intervento, per evitare una pigmentazione irregolare della cicatrice (se è prevista l'esposizione solare in questo periodo è sufficiente applicare uno stick protezione 50 sulla cicatrice).

 

Interventi con il laser - la mia filosofia

 

Il laser impiegato per l'ablazione delle neoformazioni cutanee è una tecnica purtroppo diffusa. Chi propone questo metodo ne sottolinea i vantaggi (legati soprattutto a un ridotto esito cicatriziale) minimizzando tuttavia in maniera imperdonabile lo svantaggio principale di questa tecnica: l'impossibilità di richiedere l'esame istologico. Il laser infatti "brucia" in maniera definitiva la neoformazione. Questo implica che non possa essere effettuata l'analisi di quanto ablato, che non si possa arrivare ad una diagnosi di certezza e che non si abbia la sicurezza che quanto si sia "bruciato" sia stato tolto in maniera radicale. Molto spesso purtroppo l'aspetto clinico delle neoformazioni non coincide con la diagnosi istologica: melanomi apigmentati possono essere confusi con neoformazioni benigne, così come una macchia in apparenza banale può rivelarsi un tumore della pelle. Per approfondire l'argomento dei tumori cutanei clicca qui.

L'esame istologico è opportuno nella stragrande maggioranza dei casi e solo con l'asportazione chirurgica è possibile ottenerlo.

 

La cicatrice

 

La cicatrice prodotta dall'intervento è assimilabile ad una linea. I punti utilizzati per la chiusura della ferita sono dei punti interni. In alcune aree del corpo, in casi particolari è possibile usare dei punti esterni (ad esempio in aree sottoposte ad una maggiore tensione, come l'arto inferiore).

Nella maggior parte dei casi vengono utilizzati dei punti riassorbibili che non necessitano pertanto di essere rimossi. In caso di soggetti ipersensibili è possibile usare punti non riassorbibili in materiale inerte (come il nylon o il polipropilene) che necessita tuttavia di essere rimosso in 1-2 settimane.

La cicatrizzazione è un processo estremamente variabile da soggetto a soggetto. La qualità della cicatrice non è pertanto prevedibile: alcuni pazienti possono sviluppare cicatrici ipertrofiche (rilevate e rosse) o cheloidi (ovvero una cicatrice esuberante che supera le dimensioni della cicatrice iniziale).

La cicatrice è rossa per i primi 6 mesi dall'intervento, in seguito tende a schiarirsi per diventare di un colore assimilabile alla cute circostante entro 12 mesi. La cicatrice inoltre nelle prime settimane non deve essere sottoposta a stress. Infatti la resistenza allo stress nel primo periodo è ridotta, con il conseguente rischio che la cicatrice si "allarghi" (diastasi della cicatrice).

È di fondamentale importanza mantenere una fotoprotezione completa della ferita per 9 mesi dall'intervento, per evitare una pigmentazione irregolare della cicatrice (se è prevista l'esposizione solare in questo periodo è sufficiente applicare uno stick protezione 50 a livello della cicatrice).