Artrosi, di cosa si tratta

 

L'artrosi è una patologia degenerativa delle articolazioni ed è estremamente comune con il passare degli anni. È stato stimato che la metà della popolazione dopo la sesta decade di vita ne è affetta. A livello della mano è estremamente frequente con il passare degli anni per via dell'usura intrinseca dell'articolazione.

Esistono tuttavia condizioni che possono accelerare o favorire l'insorgenza di artrosi. Queste sono principalmente:

  • Pregresse fratture intra-articolari comminute
  • Prolungata immobilizzazione
  • Infezioni pregresse dell'articolazione
  • Pregressa rottura dei legamenti che stabilizzano l'articolazione (legamenti collaterali e placca palmare)

Le articolazioni più frequentemente interessate sono la prima carpo-metacarpica (detta anche rizoartrosi) e le interfalangee.

L'artrosi porta ad una degenerazione delle cartilagini articolari, da un restringimento della rima e all'aumento della superficie ossea con deformazione del profilo articolare. Nei casi più avanzati tali ispessimenti ossei (osteofiti) possono assumere il carattere di veri e propri noduli. Inoltre si può osservare una deformazione e deviazione dell'articolazione con forte limitazione al movimento e, in definitiva, alla funzione dell'intera mano.

 

Come si tratta

 

Il trattamento dell'atrosi dipende in gran parte dalle necessità funzionali ed estetiche del paziente. Non è mai possibile ricreare un'articolazione sana in quanto molto spesso l'articolazione è estremamente "usurata" e la sua anatomia stravolta.

Si possono proporre due tipi di trattamento a seconda del grado dell'artrosi, dell'articolazione coinvolta e dei desideri - necessità del paziente:

  • Protesi articolare. Consiste in una protesi articolare in silicone. Questo tipo di protesi viene elettivamente impiegata per le articolazioni interfalangee prossimali. L'intervento chirurgico di impianto dura 60-80 minuti e richiede un debridement dell'articolazione artrosica. Richiede un ciclo di fisioterapia riabilitativa precoce e consente il recupero quasi completo dei movimenti di flesso-estensione. Non è tuttavia indicata qualora il paziente debba sostenere attività manuali pesanti.
  • Artrodesi. Si tratta di un trattamento statico, ovvero che consente di "bloccare" l'articolazione in posizione funzionale e consentire un corretto impiego del segmento digitale. Dopo l'intervento è richiesta l'immobilizzazione dell'articolazione per 40 giorni. Viene indicata soprattutto in caso di artrosi delle articolazioni interfalangee distali ove le protesi articolari vantano uno scarso successo. A livello delle articolazioni interfalangee prossimali la scelta tra artrodesi e protesi articolare è rimandata al paziente e alle sue necessità funzionali.

 

La rizoartrosi

 

La rizoartrosi (o artrosi della prima articolazione carpo-metacarpica) merita un discorso a parte. Infatti si tratta dell'articolazione più colpita da questa patologia a livello della mano. A differenza delle altre, la sua funzione è molto particolare in quanto è in grado di muoversi su tutti gli assi. La rizoartrosi inoltre è molto invalidante in quanto impedisce un corretto uso del primo dito, provoca dolore durante anche le più banali attività e diminuisce la forza della presa.

La diagnosi di questa condizione è in gran parte clinica ma richiede l'esecuzione di una radiografia della mano per indagare in maniera corretta il caso ed effettuare una stadiazione obiettiva di malattia.

 

Come si tratta

 

Il trattamento chirurgico della rizoartrosi consiste nella rimozione del trapezio che costituisce l'osso carpale con cui si articola il primo metacarpo (di parla appunto di artroplastica di sospensione). Il primo metacarpo, non trovando più un "appoggio" sul trapezio, viene sospeso con degli artifizi al secondo metacarpo. In questo modo il primo raggio non subisce né accorciamenti né riduzioni della funzionalità.

L'intervento viene eseguito in anestesia plessica (ovvero anestetizzando il braccio del lato affetto) e richiede generalmente una notte di degenza. L'intervento dura circa 90 minuti e richiede un'immobilizzazione dell'articolazione per 40 giorni. Il recupero quindi è graduale e richiede una riabilitazione specialistica.

 

Conclusioni

 

L'artrosi può portare nel tempo ad una forte limitazione funzionale nell'utilizzo della mano, costituire un difetto estetico importante e un limite nella vita di tutti i giorni. In tutti questi casi il trattamento è altamente consigliato, in quanto in grado di migliorare la qualità di vita e ridonare al paziente la possibilità di impiegare le proprie mani in maniera corretta.